Coldiretti Cuneo annuncia che nel weekend scade il termine di 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale che introduce l’indicazione obbligatoria in etichetta del luogo di provenienza delle carni suine trasformate. Entra dunque in vigore l’obbligo dell’indicazione di origine sulle etichette dei salami “per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana”.
“In un momento difficile per la nostra economia è fondamentale portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza – evidenzia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy. Coldiretti, da anni impegnata nella battaglia per la corretta informazione sull’origine degli alimenti in Italia e in Europa, ha fortemente sostenuto questo risultato”.
“Si tratta di un traguardo importante per le 800 aziende suinicole cuneesi che – precisa Coldiretti Cuneo – allevano quasi 900.000 capi con un impegno sempre maggiore per la sostenibilità e una cura sempre più attenta ai dettami del benessere animale, ma che sono state messe in ginocchio dalla crisi legata alla pandemia e dalla concorrenza sleale”.
“A preoccupare è l’invasione di cosce dall’estero – dichiara Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – per una quantità media di 56 milioni di ‘pezzi’ che ogni anno si riversano nel nostro Paese per ottenere prosciutti poi spacciati come Made in Italy: 3 prosciutti su 4 venduti in Italia sono ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta, a vantaggio di Paesi come la Germania dove sono stati individuati peraltro pericolosi casi di peste suina”.
“Il Decreto sui salumi – spiega Coldiretti – prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative al Paese di nascita, al Paese di allevamento e al Paese di macellazione degli animali. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso Paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma “Origine: (nome del Paese)”. Dunque, la dicitura “100% italiano” è utilizzabile soltanto quando la carne proviene da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extraeuropei, l’indicazione dell’origine può apparire nelle forme “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: UE e extra UE”.
L’entrata in vigore del nuovo Decreto è un appuntamento atteso dall’82% degli italiani che, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, con l’emergenza Covid vogliono portare in tavola prodotti Made in Italy per sostenere l’economia e il lavoro del territorio, a conferma del successo della campagna #MangiaItaliano promossa da Coldiretti. L’obbligo scatta ad una settimana dalla pubblicazione del Decreto Filiera Italia fortemente sostenuto da Coldiretti, che per la prima volta stanzia un bonus salva Made in Italy a favore della ristorazione colpita dall’emergenza Covid per l’acquisto di prodotti alimentari italiani al 100% per un importo complessivo di 600 milioni di euro, compresi i salumi da animali nati, allevati e macellati in Italia.